Vagnati: "Vicino il rinnovo di Milinkovic. Lavoriamo su altri contratti prossimi alla scadenza"

27 Marzo 2023
- Di
Viola Meacci
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Davide Vagnati Torino rinnovi intervista
Tempo di lettura: 4 minuti

VAGNATI TORINO RINNOVI INTERVISTA - Il Responsabile dell'Area Tecnica del Torino, Davide Vagnati si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport parlando principalmente dei rinnovi sul tavolo granata. Queste le sue parole. 

La crescita del Torino nei tre anni di esperienza di Vagnati

"I numeri della crescita sono importanti. Sia se guardiamo le classifiche degli ultimi campionati, sia se riflettiamo sul potenziamento delle aree della società, elemento chiave per un club che vuole avere futuro e gode di buona salute come il nostro".

L’aspetto più importante riguarda il parco giocatori. Quando sono arrivato, nel mezzo del campionato 2019-2020, avevamo una rosa che, pur avendo raggiunto una qualificazione europea, era alla fine di un ciclo e bisognava cambiare. In poche sessioni di mercato, nonostante il Covid, siamo riusciti a rivoluzionarla. I pochi rimasti, come Milinkovic e Buongiorno, sono diventati due giocatori importanti per il Toro. È stato un lavoro enorme, non semplice ma fondamentale: sono stati tanti cambiamenti sulla squadra e nel club".

Sul Vivaio, lo scouting e le infrastrutture

"Possiamo partire dal vivaio, dove con l’arrivo di Ruggero Ludergnani è stato avviato un nuovo lavoro di qualità, in sinergia con le aree tecniche del club".

Infrastrutture? Abbiamo rifatto i campi al Filadelfia e allo stadio. Abbiamo potenziato il Fila: oggi abbiamo un ristorante, una sala per il pilates, il recupero degli infortunati e la crioterapia, c’è stato un salto di qualità dell’area sanitaria con l’introduzione di macchinari all’avanguardia. C’è stato un potenziamento generale del club grazie all’impulso e alle risorse investite dal presidente Cairo.

È molto importante: il futuro è trovare più giocatori, e più giovani possibili, per portare patrimonio al club. Nel 2020 l’età media era verso i 30 anni, oggi siamo la seconda rosa più giovane della A. Questo è un patrimonio del club, è un valore oggettivo. Gianmario Specchia ed Emiliano Moretti coordinano un gruppo di lavoro che tiene tutto sotto controllo: dai ragazzi in prestito ai tanti calciatori osservati in giro per il mondo.

La nostra fortuna è la simbiosi tra le aree del club. Quando si viaggia si valuta insieme: si fanno riunioni per capire il potenziale dei giocatori osservati, incrociando conoscenze e informazioni".

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I cambiamenti portati a Torino

"Abbiamo cambiato il modo di essere: significa vedere il centro sportivo in un modo diverso, avvicinare le giovanili alla prima squadra con i ragazzi della Primavera che si allenano con Juric. Abbiamo cambiato globalmente la mentalità per alzare il livello del club, e si vede nella gestione della prima squadra: dagli standard elevati dei luoghi scelti per i ritiri alla ricerca di amichevoli di un certo calibro. Dobbiamo fare ancora tanto, ma la via è giusta".

Su Gineitis

"Gineitis è il classico esempio del lavoro di squadra: quando io e Ludergnani eravamo alla Spal avevamo parlato di questo ragazzo sul quale Ludergnani credeva molto. Quando abbiamo preso Seck abbiamo investito altri soldi per prendere lui e Dell’Aquila".

Su Schuurs

"Di Perr siamo tutti felici. Quando sono stato a pranzo con lui e la famiglia ad Amsterdam ho capito che sarebbe stato perfetto per il Toro. Perché ha una mentalità e una cultura del lavoro eccezionali. È giusto ricordare che Schuurs è stato un investimento di un certo tipo: il nostro presidente ha garantito la forza economica per chiudere questa operazione".

I giovani per il futuro del Torino

"Sì, ma senza fare l’errore di mettere solo giovani. Abbiamo costruito uno zoccolo duro che è un valore, penso a Rodriguez, Linetty, Vlasic, Sanabria e agli altri. Ti permette di inserire giovani e di offrire loro esempi validi".

Un commento sulla stagione granata

"Con 11 partite da giocare è presto per dare giudizi. Diamo filo da torcere a tutti: il nostro è un buon campionato".

Il rinnovo di Milinkovic Savic

"Sì, siamo in dirittura d’arrivo. Il mio ruolo è prendersi responsabilità. Ho creduto sulle sue qualità, perché ho visto in lui un potenziale sul piano della leadership che oggi ricopre. Il resto lo hanno fatto il mister e il preparatore dei portieri Di Sarno. Vanja può ancora crescere: ha 26 anni, per un portiere è giovane".

Su Buongiorno

"Ale è già un capitano. Ha valori importanti, si è guadagnato tutto quello che sta avendo: inizia a lavorare due ore prima dell’allenamento, finisce un’ora dopo".

Il futuro di Juric

"Affrontare un argomento di questo tipo, in questo momento, è importante perché tutti dobbiamo programmare il nostro futuro. D’altra parte, noto tanto allarmismo eccessivo, perché il mister ha un altro anno di contratto. Siamo tranquilli: importante sarà finire bene questi due mesi, come dice sempre il mister, parallelamente sarà altrettanto importante programmare bene il futuro. Come ha detto il presidente Cairo, il futuro dovrà essere insieme a mister Ivan Juric".

Sui rinnovi e i riscatti 

"Credo molto sulla continuità dello zoccolo duro. Stiamo lavorando per prolungare alcuni contratti prossimi alla scadenza".

Mancano 11 partite, nelle quali il giudizio può cambiare perché le prestazioni orientano le decisioni. Però il valore oggettivo dei giocatori ormai lo conosciamo. Ma abbiamo tempo".

La miglior sorpresa per Vignati

"Sono contento della crescita del gruppo, di tutti. Sono felice dell’inserimento di Gravillon, perché è stato un acquisto fatto l’ultimo giorno di gennaio appena era emerso l’infortunio di Zima. Grazie al lavoro dello scout, eravamo pronti a sostituire un titolare. La professionalità del segretario, Andrea Bernardelli, ci ha consentito di poterlo schierare subito e Gravillon ha dimostrato di avere le caratteristiche da Toro".

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