Bonesso: "Noi sentivamo molto il derby, arrivavamo a quella partita come se fosse quella della vita"

28 Marzo 2023
- Di
Viola Meacci
Schuurs e Linetty cercano di bloccare Vlahovic in un'azione del Derby tra Torino e Juventus di cui parla Loris Bonessi in un'intervista
Tempo di lettura: 2 minuti

BONESSO TORINO JUVENTUS INTERVISTA - Il 27 marzo è una data impressa nel cuore dei tifosi granata. Nel 1983 si giocava il derby della Mole che il Torino si è aggiudicato per 3-2. A segnare le tre reti della vittoria contro la Juventus furono Dossena, Bonesso e Torrisi. Per celebrare questa giornata TuttoSport ha intervistato uno dei protagonisti, Loris Bonesso

I ricordi di Bonesso su Torino Juventus 

“La palla che entra dentro e io che corro sotto la curva in visibilio. Era quello che avevo sempre sognato da ragazzo del Fila quale sono. Al Torino sono arrivato giovanissimo: ero raccattapalle nella stagione dello scudetto. Poi a 17 anni Radice mi ha fatto esordire con quella squadra e nel 1983 ho segnato quel gol alla Juve piena di giocatori che avevano vinto il Mondiale l’anno prima. Più Platini e Boniek.

Tanta emozione. Ho conosciuto tanta gente che è diventata tifosa del Toro quel pomeriggio lì. Di quella partita si parla ancora oggi, grazie anche a internet. Alle mie nipotine, quando cresceranno, dirò di vedere su YouTube cosa ha fatto il nonno”.

Il segreto di quel successo 

“Bisogna crederci sempre, non mollare mai, mai darsi per vinti. Cose che ci venivano insegnate nelle giovanili, soprattutto quando giocavamo i derby. Insegnamenti che poi ti porti dietro nella vita. Va detto che a livello giovanile per noi vincere i derby era un’impresa abbastanza semplice, il settore giovanile del Toro era un esempio in tutta Italia. Ma anche a livello di prima squadra qualche derby lo vincevamo.

Scoramento non ci fu mai. Affrontavamo sempre la partite a viso aperto, era quello che ci veniva insegnato. I tifosi volevano che giocassimo così, soprattutto i derby. Non c’era timore referenziale nei confronti della Juve. Anche questa sfrontatezza e il fatto di non temere l’avversario ci aiutò”.

Sulle parole di Bersellini

“Dopo il 3-2 di Torrisi ho ancora in testa l’immagine di lui che si gira verso la panchina, con un dito indica il cielo e urla: Ve lo avevo detto che lassù qualcuno esiste” .

I  tifosi 

“Quando dal Comunale siamo tornati al Filadelfia c’era una marea di gente, il pullman non riusciva a passare, noi non riuscivamo a scendere. Una festa grandissima”.

Il ricordo dei bianconeri del derby del 27 marzo 1983

“L’estate dopo incontrai Scirea al mare a  Capri, ci facemmo delle battute. Tra l’altro lui in un’intervista prima del derby disse che il giocatore del Toro che temeva ero io. Aveva avuto ragione”. 

I derby di oggi

“Forse è questione di attaccamento alla maglia, noi sentivamo molto il derby, arrivavamo a quella partita come se fosse quella della vita. Io ho avuto allenatori come Ussello e Marchetto, che era uno dei ragazzi che giocò nel ’49 dopo Superga, ci hanno trasmesso tutto quello che era il Grande Torino. Poi al Filadelfi a si parlava con la gente, ascoltavamo i loro racconti. Il calcio sicuramente è cambiato. Ho visto che ultimamente è stato aperto qualche volta il Fila: è importante che si crei un legame tra squadra e tifosi».

Su Juric 

“Mi piace molto, vedo che affronta le partite a viso aperto. Scendere in campo senza aver paura dell’avversario è una mentalità che mi piace. Spero per il Toro che rinnovi il contratto”.

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